| LE  SPOGLIE DI S. LUCA A PADOVA
 Secondo un’antica tradizione l’evangelista Luca,  sarebbe stato sepolto nella città di Tebe, capitale della regione greca  chiamata Beozia. Di lì – come riferisce S.Gerolamo – le sue ossa furono  trasportate a Costantinopoli nella Basilica dei Dodici Apostoli dopo la metà  del IV secolo.
 Al tempo dell’imperatore romano Giuliano l’Apostata  (361-363 d.C.) furono poi  trasportate a Padova  (monastero benedettino  di Santa Giustina).  I monaci nel   1313 realizzarono un’arca marmorea per porvi la cassa di piombo. Nel 1354, l’imperatore  Carlo IV di Lussemburgo, Re di Boemia, si  fece consegnare il teschio che finì nella cattedrale di S. Vito a Praga dove è  tuttora venerato.
 L’arca fu aperta Il 17 settembre 1998:  in una cassa di piombo sigillata, si trovò  uno scheletro umano in buon stato di conservazione e la commissione scientifica  di studio stabilì:
 - Lo scheletro, quasi completo, manca del cranio,  dell’ulna destra e di poche piccole ossa.  Si verificò quindi che il cranio  giunto da Praga si articola con la prima vertebra cerebrale (atlante) delle  scheletro padovano, provando in tal modo l’appartenenza delle parti allo stesso  individuo.
 - Dagli studi antropometrici emerse che lo scheletro  apparteneva a un uomo morto in tarda età (70-85 anni), alto circa 1.63 cm.
 Il 17 settembre 2000, una delegazione cattolica, tra  cui il vescovo di Padova Mons. Antonio Mattiazzo e un monaco dell’Abbazia  di S. Giustina, donò al metropolita Hieronymos  di Tebe  parte di una costola all’altezza  del cuore che  è stato posto nel  sepolcro vuoto dell’Evangelista nella città  di Tebe.
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