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BENVENUTI

Web ufficiale della Chiesa Cattolica Pietro e Paolo di Antiochia (Turchia)

 

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CHIESA CATTOLICA
DI ANTIOCHIA

KATOLİK KİLİSESİ
PK 107 - Kurtuluş Cad.
Kutlu Sokak N.6
31002 Antakya-Turchia
Tel. 0090 326 2156703
Fax 0090 326 2141851

Indirizzo email:
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Messa domenicale

  17.00 (Inverno)
18.00 (Estate)

Messa feriale: 08.30

Preghiera serale: 18.30

web: Simone Matteoli

NOTIZIE INTORNO ALLA VITA QUOTIDIANA DELLA NOSTRA CHIESA


18 Marzo 2024

IL RICORDO DELL’ECUMENISMO DI ANTIOCHIA… SCOMPARSO IL 6 FEBBRAIO 2023 p.Domenico Bertogli Quest’anno sono 58 anni che vivo in Turchia al servizio della chiesa che vive in questo paese come cappuccino dell’Emilia Romagna.


Nel mio progetto iniziale di essere sacerdote fuori dell’Italia, c’era l’Australia per andare in aiuto ai tanti immigrati italiani in quel nuovo continente per mancanza di sacerdoti. Quando avevo già iniziato a studiare l’inglese, arrivò la proposta del mio Superiore di venire in Turchia, come poi è avvenuto. Fino ad oggi ho trascorso come parroco 21 anni a Smirne e 35 ad Antiochia, mentre attualmente, da 15 mesi, come “patriarca di Antiochia”, sebbene “emerito”, come benevolmente mi chiamano, continuo ad aiutare nella chiesa di S. Stefano a Yesilkoy Istanbul. E’ stata una vita e ora lo posso vedere come una grazia del Signore a cui va tutta la mia lode e la mia riconoscenza. Quando sono arrivato in Turchia, io stesso non sapevo esattamente che cosa avrei fatto e quale direzione avrei seguito. Tra l’altro c’era una nomea non troppo entusiasmante, come di una chiesa dove, si diceva, non c’era nulla da fare… All’inizio non è stato facile perché mi sono trovato in un mondo molto differente con alle spalle nessuna esperienza se non quella sui libri! In altre parole mi sono visto come un bambino gettato in una vasca senza sapere nuotare…. Eppure non mi sono mai perso d’animo perché intravedevo che si potessero fare cose interessanti con l’aiuto del Signore. E’ così che è iniziata la mia avventura sacerdotale-religiosa in questa terra che ho iniziato a rispettare e poi amare come fosse il mio paese. Durante l’epidemia del Covid ho scritto un bel volume di RICORDI (334 pagine) in Turchia che un giorno potranno essere pubblicati. Quello che ho cercato di fare è sempre stato dettato dalle situazioni in cui mi sono trovato e a cui si doveva dare una risposta. Credo che i primi vent’anni sono stati di apprendistato perché la Turchia era in evoluzione come continua ad esserlo anche oggi, ma ora con una certa inversione di marcia, anche se ritornare indietro sia molto difficile per un popolo di 85 milioni! Una svolta importante, dopo 21 anni passati a Smirne, è stato nel 1987 in cui fui inviato ad Antiochia, città ricca di storia cristiana. Basti ricordare che fu in essa che i discepoli di Gesù furono chiamati cristiani per la prima volta! Veramente incredibile come si sia potuto creare, in pochi anni, una struttura cristiana nel centro della vecchia Antiochia, nel vecchio quartiere ebraico dove avevano operato Paolo, Barnaba, Pietro, Marco e la nascente chiesa. E’ stata semplicemente un’opera del Signore! In quegli anni venne nella nostra chiesa il priore di Bose Enzo Bianchi ed entrandovi esclamò entusiasta: finalmente una chiesa latina che rispetta la tradizione locale, riferendosi alle icone che la decoravano. Aggiunse ancora una frase che è stata sempre la mia guida nell’agire: ricordati Domenico che l’ecumenismo è sempre gratuità! Infatti le avevo detto che avevo iniziato a celebrare la Pasqua alla stessa data dei greco-ortodossi essendo loro oltre un migliaio nei confronti dei 70-80 cattolici, ma sempre con tante perplessità da parte dei miei confratelli agendo senza chiedere contropartite, ma adeguandomi solo al loro calendario… Poi è arrivato il coinvolgimento della chiesa ortodossa nella celebrazione della festa di S.Pietro sia nella Grotta di S.Pietro e nelle rispettive chiese da diventare per tutti, la festa dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo ad Antiochia, due giorni vissuti in pieno ecumenismo. Si iniziava con l’eucarestia nella chiesa ortodossa la sera della vigilia, poi nella mattinata liturgia ecumenica alla Grotta con le autorità, pranzo insieme e conclusione nel pomeriggio con la Messa nella Chiesa cattolica. Rimane memorabile la prima preghiera ecumenica con il patriarca ortodosso di Antiochia , Ignazio IV° nel ’92 nella Grotta di S.Pietro, e il Nunzio Apostolico Mons Sergio Sebastiani e il nostro vescovo Mons Giuseppe Bernardini. Poi è stato aperto un ufficio della Caritas coinvolgendo gli ortodossi nell’aiuto ai cristiani e nel raccogliere aiuti durante la quaresima di condivisione in tutta la comunità. Gli anni 2003-5 la Caritas italiana ha finanziato con una grossa somma un pro-getto sociale caritativo per la chiesa ortodossa. Aveva un’aerea con case caden-ti e lì è sorto un complesso con 17 appartamenti per i poveri, 2 saloni per opere sociali e ricreative e diversi magazzini per mantenere la struttura. Un esempio concreto di carità che ha avuto eco in tutte le chiese ortodosse del Medio Oriente! E ancora senza condizioni per la gestione presente e futura. Se questo non è gra-tuità… Infine le iniziative pastorali con il cammino neocatecumenale che praticamente ha aiuta tanti cristiani di Antiochia, in maggioranza ortodossi, a diventare consapevoli del dono del battesimo cha va vissuto come una esperienza con Gesù Cristo più che un dato culturale senza impatto sulla vita personale. Quello che si è vissuto dal 1988, specialmente la celebrazione della Pasqua insieme ortodossi, oggi viene auspicato da tanti perché i cristiani divisi sono sempre meno credibili, se non addirittura spesso ridicolizzati. Ricordiamo che Gesù ci ha lasciato due segni per dirsi suoi discepoli: essere uniti e amarci! (vedi Vangelo di Giovanni capitoli 16-17). Se mancano “camminiamo nelle tenebre …e siamo bugiardi” 1Giov.1,6 come ci avverte ancora S. Giovanni. Mons Luigi Padovese con il vescovo ortodosso di Aleppo Paul Yazici – P.Domenico con il Patriarca greco-ortodosso Ignazio IV° Quello che inizialmente è stata un’iniziativa pratica per ovviare ai problemi che erano nella comunità con vari matrimoni misti, tra cattolici e ortodossi, oggi si recepisce come una necessità a cui non si può più dilazionare. Ad Antiochia non si faceva la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: ogni giorno si cercava di vivere l’unità e l’amore insieme pregando e vivendo “da cristiani”. Purtroppo il 6 febbraio del 2023 un terribile terremoto ha colpito il sud-ovest della Turchia e la città di Antiochia è scomparsa! Antiochia è rimasta solo un ricordo, un bellissimo ricordo! Eppure era la città del dialogo interreligioso, dell’ecumenismo, del rispetto e della tolleranza. Con oltre 60 morti della comunità cristiana e 24,171 delle altre comunità, la distruzione dei luoghi di culto, eccetto quello della chiesa cattolica e della sinagoga, non esistono che rovine e gli abitanti sono emigrati altrove…Un cataclisma! Questa è la mia esperienza in Turchia circa l’ecumenismo. Mi sono soffermato su Antiochia, perché qui ho potuto vivere la missione come la sognavo con cristiani locali che parlano il turco, si sentano appartenenti a questa nazione e ne erano fieri… Per me la “missione” è e rimane rispetto, ascolto, dialogo, collaborazione e testimonianza. E’ la strada indicataci da S.Francesco, di cui io ne sono un indegno discepolo…. Istanbul 25.01.2024