Documento senza titolo La chiesa
Documento senza titolo Luoghi
Documento senza titolo Personaggi
Documento senza titolo
 
 
 
     
 
 
 
     
         

Documento senza titolo

BENVENUTI

Web ufficiale della Chiesa Cattolica Pietro e Paolo di Antiochia (Turchia)

 

Documento senza titolo

CHIESA CATTOLICA
DI ANTIOCHIA

KATOLİK KİLİSESİ
PK 107 - Kurtuluş Cad.
Kutlu Sokak N.6
31002 Antakya-Turchia
Tel. 0090 326 2156703
Fax 0090 326 2141851

Indirizzo email:
domenicobertogli
@hotmail.com

o antiochia.oronte
@hotmail.com

 

Documento senza titolo

Vicariato Ap. Anatolia

Frati Cappuccini

Don Andrea Santoro

Finestra Medio Oriente

Messagero Cappuccino

Free counters

 

Documento senza titolo

Messa domenicale

  17.00 (Inverno)
18.00 (Estate)

Messa feriale: 08.30

Preghiera serale: 18.30

web: Simone Matteoli

NOTIZIE INTORNO ALLA VITA QUOTIDIANA DELLA NOSTRA CHIESA


25 Ottobre 2022

Anche in Turchia la Chiesa cattolica ha iniziato il Sinodo come tutte le diocesi del mondo sono state chiamate da Papa Francesco a fare un cammino diocesano per preparare il grande Sinodo della Chiesa Cattolica che si terrà nel 2023. La prima tappa è


dell’ascoltare cosa i fedeli laici hanno da dire. Nel Vicariato Apostolico dell’Anatolia è stato fatto durante il tempo pasquale, ma non proprio secondo le indicazioni del vescovo. Nella relazione che si è tenuto a Smirne con le altre circoscrizione della Turchia (Smirne e Istanbul) si è parlato in particolare del Cammino Neocatecumenale ad Antiochia in maniera negativa e non corretta per mancanza, credo, di conoscenza. Senza volere fare delle polemiche, ma per onestà ho inviato una Lettera in cui spiego il CAMMINO NEOCATECUMENALE, utilizzato nella mia pastorale a Antiochia. La mando il 25 ottobre 2022 a Mons Paolo Bizzeti, a p.Antuan Ilgit, ad alcuni operatori del Vicariato Apostolico dell’Anatolia, al Nunzio Apostolico in Turchia e ai vescovi latini di Smirne e Istanbul. Eccola: “Alcune riflessioni di p. Domenico su: “Valutazioni sui risultati del Cammino Sinodale dell’incontro del Vicariato Apostolico dell’Anatolia di p. Antuan Ilgit sj” Izmir 9 ottobre 2022 Ho potuto leggere queste “valutazioni” per caso e questo è, a dir poco, molto anomalo. Di tutte le chiese del Vicariato è la sola menzionata e in questi termini: “Nel contesto dei rapporti tra il clero e la comunità, è da notare che ad Antiochia emergono due punti di vista contrastanti riguardo al Cammino neocatecumenale. Mentre coloro che seguano questo percorso osservano che la chiesa è diventata più viva grazie al “Cammino” e la comunità è costantemente intrecciata e condivisa; altri membri della comunità invece che non vogliono fare parte di questo commino, affermano che questa strutturazione divide internamente la comunità “formando una chiesa parallela” e trovano privo di significato che all’interno della stessa comunità vengono celebrati dei differenti riti a causa della distinzione operata tra i neocatecumenali e i non neocatecumenali. Indubbiamente dobbiamo pensare a questo problema insieme e in modo costruttivo”. Fino al 18 ottobre infatti ho fatto parte del Vicariato apostolico dell’Anatolia e sono stato parroco della chiesa cattolica di Antiochia fino al 29 giugno 2022 e per ben 35 anni. Si parla della Chiesa cattolica di Antiochia “con punti contrastanti” e di “un problema” da risolvere, ma nessuno ha pensato di interpellarmi, né di chiedermi almeno una spiegazione, essendo chiamata in causa la mia pastorale. Perciò vorrei fare alcune precisazioni: 1. La comunità della chiesa cattolica di Antiochia è atipica e particolare e tutti lo sanno. Vi fanno parte naturalmente i cattolici che non arrivano a un centinaio, ma sono pochissimi quelli che la frequentano normalmente, specialmente tra quelli che si proclamano “i veri cattolici” (provenienti da famiglie cattoliche); poi i greco-ortodossi che sono la stragrande maggioranza ( per esempio degli 8 giovani andati a Iskenderun alla fine di giugno per l’incontro dei giovani, c’era una (1) sola ragazza cattolica, rifugiata siriana, e infine dei 26 (ventisei) convertiti (Libro dei Battesimi) diversi sono partiti da Antiochia per ammogliarsi o per trovare lavoro. Alla Messa per i neocatecumeni del sabato sera i cattolici su 20-30 presenti, sono 4/6 cattolici. Per esempio il 22 ottobre, su 27 partecipanti, i cattolici erano solo 8 di cui 6 nuovi convertiti. 2. La realtà della chiesa cattolica di Antiochia è veramente una comunità speciale e “ecumenica” ammirata e portata come esempio per cercare l’unità da Cardinali, vescovi, preti e da tanti pellegrini. 3. E’ dal 1988 che si utilizza il Cammino neocatecumenale chiamato in pieno accordo con il Vicario Apostolico Mons Pierre Gauthier, il Superiore regolare dei cappuccini di allora in Turchia (Mgr. Franceschini), il sottoscritto, il parroco di Iskenderun p. Giovanni e p. Roberto. 4. Questo “itinerario di fede” (S. Giovanni Paolo 2 ) è tuttora incoraggiato dai Papi. Non credo che qualcuno si possa sentire più cattolico di loro né che questi caldeggino percorsi pericolosi! Lei stessa, Mons Bizzeti, negli anni ’90 mi incoraggiò a continuare e mi difese contro quelli che non lo condividevano! 5. La chiesa con gli ultimi Papi, iniziando da S.Paolo VI°, ha dato grande importanza alla ricerca dell’unità dei cristiani e, secondo la mia esperienza, vedo questo metodo molto utile. Mettere insieme cristiani che vengono da altre confessioni e accettare i nuovi convertiti non è semplice e qui ad Antiochia è successo senza attriti, mentre in altre chiese è diventato un problema serio. 6. Ora nelle “valutazioni” si scrive che ad Antiochia ci sarebbero due “chiese parallele”: è semplicemente falso! 7. Il Cammino neocatecumenale è una “scuola di fede”, un “itinerario” per scoprire o approfondire la fede cristiana e per fare un’ esperienza evangelica con varie tappe e vari momenti di verifica per aiutare i partecipanti giovani ed adulti a diventare uomini di fede adulta (OICA cap. 4; EN 44; CCC 1231). E’ il catecumenato della chiesa primitiva rinnovato e caldeggiato dal Concilio Vaticano II° (SC 64). Si è neocatecumeni per tutto l’itinerario e poi, rinnovate solennemente le Promesse battesimali, si imparerà a vivere da cristiani adulti sempre sostenuti dalla educazione permanete della fede e dalla comunità cristiana. Questo Cammino, che inizia con 15 catechesi di base ed un ritiro finale (Convivenza), è aperto a tutti. Tutti sono invitati caldamente a parteciparvi per fare esperienza di che cosa sia esattamente essere cristiano. E’ l’annunzio della “Buona Novella”. Alla fine si chiede, con tutta libertà, se si vuole accettare di continuare con l’impegno di partecipare: alla Parola di Dio, una volta la settimana, alla Messa il sabato sera riservando spazio alla condivisione e mensilmente al sacramento della penitenza e ad un giorno di ritiro (convivenza). Non dimentichiamo che la comunità è essenziale per fare e vivere un’esperienza cristiana che ti rivela, confrontandoti con altri fratelli, la tua realtà di peccatore incapace di amare l’altro senza l’aiuto del Signore. Naturalmente il gruppo, che chiamiamo comunità, resta chiuso, perché gli estranei non capirebbero e sarebbero di ostacolo alla comunità nell’avanzare. Non si inizia la scuola dalla terza o dalla quinta elementare! Aspetteranno e ascolteranno le prossime catechesi che in genere si danno durante la quaresima o l’avvento e poi potranno iniziare con una nuova comunità. Ad Antiochia dopo tanti anni abbiamo diversi catechisti scelti dalla comunità e approvati dai responsabili del cammino: gli “itineranti”, inviati da Roma, che vigilano e animano le varie comunità nel loro procedere. E’ un Cammino ufficiale della Chiesa (Statuta, “Neocatechumenale Iter”, approvazione definitiva 11 Maggio 2008) affidato a questi catechisti, ma sempre in comunione con il vescovo e il parroco. 8. Ora parlare di chiesa parallela non è vero, perché tutti, senza preclusioni, sono invitati e possono partecipare alla Messa domenicale normale. “Le Eucarestie del sabato sera fanno parte della pastorale liturgica della parrocchia …” (Statuti Art.13 §2) sono invece riservate a quanti fanno questo itinerario per potere parlare, alla luce della Parola di Dio, della propria vita con riservatezza. Gli estranei non capirebbero e sarebbero un ostacolo serio alla condivisione seria e personale della vita della comunità stessa. 9. Comunque tanti che fanno parte del Cammino di fatto partecipano anche alla Messa domenicale. Nelle feste principali poi si celebra con tutti i cristiani anche se a volte quelli che non fanno parte delle comunità, lo trovano troppo lungo e “noioso”. E’ normale perché non sono catechizzati. 10. Nelle comunità inoltre nascono carismi, per esempio in quelle di Istanbul sono già usciti 3 sacerdoti e ci sono 2 seminaristi, perché ci sono famiglie numerose. Ad Antiochia è più difficile perché la stragrande maggioranza è greco-ortodossa e per le vocazioni anche i loro sacerdoti sono molto preoccupati. Potrebbe creare difficoltà serie all’ecumenismo. 11. Nelle “Valutazioni” è descritta bene la situazione della chiesa del Vicariato soprattutto per la mancanza di itinerari seri per le numerose richieste dei musulmani che chiedono di diventare cristiani. Tutto è lasciato all’iniziativa dei singoli parroci di cui molti hanno difficoltà. Manca cioè un itinerario comune, ma soprattutto la continuità dopo il Battesimo. Un bambino, per esempio, dopo la nascita ha bisogno di essere nutrito e assistito per aiutarlo a crescere. La Messa domenicale non è sufficiente. È indispensabile la conoscenza della Scrittura (S. Girolamo ce lo ricorda: “l’ignoranza della Scrittura è ignoranza di Cristo” ) , della Fede (Credo) e della vita cristiana (Sacramenti, Preghiera, Rosario ecc.) 12. Ad Antiochia si è fatto questo, sia per i già cristiani che per quanti sono alla ricerca, lavorando per fare conoscere il Signore e per aiutarli a vivere come “figli di Dio” e non solo con l’etichetta di cristiani! Riconosco che ci sono dei limiti e delle mancanze nei neocatecumeni come in ciascuno di noi, perché il “convertirsi, il credere al Vangelo ed il vivere da cristiano adulto” è difficile. Io lo vivo ogni giorno e credo che tutti lo possono testimoniare. 13. Per me il Cammino neocatecumenale è stato fondamentale per riscoprire la mia vocazione e per vivere la vita cristiana. Sono certo che senza di esso non sarei più, e da molto tempo, né cappuccino né sacerdote. Ecco come lo descrivo nei miei RICORDI a p.227: “Per la conoscenza della fede cristiana, cioè la mia fede, un ruolo importante, se non addirittura decisivo, l’ha avuto il Cammino neocatecumenale. Avevo studiato teologia prima di essere ordinato sacerdote, poi ho continuato all’università Gregoriana. In più avevo approfondito questa conoscenza a Parigi con lo studio della storia e teologia delle religioni, ma non mi “avevano dato la fede” come esperienza esistenziale con Gesù Cristo. Avevo un tasso enorme di cognizioni, ma non ero entrato nel “mistero di Dio” dell’”Incarnazione” e della “Salvezza”. La stessa Bibbia era un libro interessante, ma arido. Leggendo S. Paolo lo sentivo di un altro mondo e, direi, incomprensibile. Cercavo di osservare il Vangelo sulla sequela di S. Francesco, ma sempre in una dimensione legale. Davanti alla “Croce” mi chiedevo che significato potesse avere, mettendo in dubbio la stessa esistenza di Dio. Avevo cioè una fede “legalistica”, fondata su leggi e tradizioni che indicavano come agire per avere la vita eterna. Poi fare il bene era fondamentale, ma sempre dentro a certi limiti. Eppure il Vangelo invitava addirittura ad amare i propri nemici! Potrei continuare. Il Cammino mi ha dato le coordinate per entrare nel mistero della “Storia della Salvezza” e per scoprire il ruolo del Signore nella vita cristiana come un’esperienza che si fa con “Qualcuno”. La stessa parola Cammino, vuole dire Percorso con graduali momenti di crescita attraverso predicazioni, passaggi (verifiche) e incontri, ma sempre in liturgie comunitarie. Lo scoprire il significato di “peccatore”, come realtà personale da cui solo Gesù ti può tirare fuori, è stato fondamentale. E’ stata, in breve, la scoperta del Kerigma, vissuto con altri fratelli. In un linguaggio biblico lo potrei chiamare l’Esodo della mia esistenza! Spero di continuare fino alla morte…” Mi scuso se ho turbato qualcuno, ma l’ ho ritenuto doveroso per la chiarezza. A tutti un addio affettuoso ed un augurio di buon lavoro per fare crescere questa piccola Chiesa dell’Anatolia che amerò per sempre e sarà sempre. presente nelle mie preghiere A tutti: Pace e Bene! p. Domenico Bertogli Ex-parroco emerito dopo 35 anni della Chiesa cattolica di Antiochia Antakya, 23 ottobre 2022 Giornata missionaria” Ho ricevuto questo riscontro da p.Antuan Caro P. Domenico, grazie per la vostra mail. L'ho letta con attenzione ma anche con un po' di meraviglia. Proprio ieri l'altro, nel giorno in cui avete scritto le vostre riflessioni sul mio intervento a Smirne, io ero ad Antiochia e con voi avevo fatto una chiacchierata piacevole e in quella occasione non mi avevate detto nulla di questo. Di sicuro se me ne aveste fatto un accenno, avrei potuto chiarire tutte le vostre perplessità. Non mi metterò qui a scrivere una lunga risposta. Come lo sapete già, la prossima domenica sarò di nuovo ad Antiochia per salutarvi e ringraziarvi per il vostro prezioso servizio svolto nel corso degli anni. In quell'occasione possiamo parlarne e se fosse necessario potrei anche rimanere per approfondire meglio. Tuttavia in questa sede vorrei ribadire questo: uno degli aspetti peculiari del Sinodo è quello dell'ascolto. Come Chiesa, tutti personalmente e comunitariamente ascoltiamo lo Spirito santo, e poi, noi operatori postarali chiamati a servire le persone che sono affidate alla nostra cura, ascoltiamo che cosa ci dice il popolo di Dio. Il popolo di Dio ci può lodare su molti punti ma ci può anche criticare e chiederci di migliorare. Come accogliamo con piacere le lodi dovremmo accogliere anche le criticità così da poter migliorare sempre di più il nostro operare. Detto questo, gli incontri sinodali a livello del Vicariato non sono stati guidati da me, ma dal P. Francis Dondu che era stato incaricato dal nostro Vescovo. Io ho ricevuto i vari verbali, li ho letti con attenzione dovuta e sulla richiesta del Vescovo li ho messi insieme in un unico documento senza togliere e senza aggiungere nulla. Questo documento redatto da me in Turco verrebbe condiviso con tutti gli operatori del Vicariato al termine del cammino Sinodale. A Smirne invece ho dovuto fare una sintesi breve riportando alcuni punti emergenti. Fatto sta che, il paragrafo sul cammino neo-catecumenale non è un attacco a nessuno anche perché evidenzia due posizioni diverse emerse dai verbali. Io nel mio intervento non le interpreto, le metto solo in evidenza. L'unico mio commento è la frase finale che invita "noi" operatori pastorali a rifletterci su insieme e in modo "costruttivo". D'altronde se voi leggeste con attenzione e interamente la mia sintesi, notereste facilmente che ci sono altre criticità su vari aspetti del nostro Vicariato. Io ho riportato, con fedeltà ai verbali, i punti di lode come anche quelli di critiche, anche perché credo fermamente nello Spirito santo che guida la Chiesa intera e cerco di trovare Dio anche nella voce del popolo di Dio. I verbali di ogni incontro sinodale sono preservati e scannerizzati. Quindi se anche il Vescovo, che ora ci legge in copia, concorderà io li posso dimostrare senza difficoltà anche a voi. Le criticità sicuramente ci fanno male caro padre Domenico ma voi lo saprete meglio di me, la verità ci rende sempre liberi e liberanti. Se vogliamo che quello che abbiamo costruito sia duraturo e fruttuoso dovremmo accogliere la criticità come un dono e non come un attacco ingiusto. Io per abbellire la mia sintesi e per presentare un Vicariato perfetto avrei potuto omettere le criticità ma un modo di procedere così avrebbe tradito lo Spirito del Sinodo. Rimango a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti. Mi affido alle vostre preghiere e vi assicuro le mie. Con affetto, stima e riconoscenza di sempre. PS. Visto che volete condividere le vostre riflessioni con tutti gli operatori pastorali, includete per favore anche questa mia risposta. P. Antuan Ilgit S.I.